Psiche emotività cibo   Leave a comment

Psiche e Amore per i rigatoni al sugoQuesta è una pagina introduttiva ad un settore di studio che non è propriamente naturopatico, ma che serve a inquadrare meglio secondo me alcune idee che saranno poi di utile supporto per una visione più completa dell’essere umano nei suoi rapporti non esclusivamente materiali con il cibo e con la digestione.

Pur avendo una visione naturopatica dell’alimentazione come elemento importante inserito in un contesto  primario di educazione ed avvio alla conoscenza ed alla pratica di un sano e corretto stile di vita assieme ad altri agenti come respirazione, movimento, drenaggio e vari altri approcci delle discipline naturopatiche, cionondimeno mi pare opportuno allargare un po’ lo sguardo ad altre discipline e in questo caso a quelli che sono i rapporti tra le attribuzioni che l’essere umano dà, sia a livello emotivo, sia a livello psichico e simbolico, al cibo ed ai singoli cibi in particolare.

C’è un modo di pensare, di agire e di affrontare gli argomenti e le situazioni che la vita ci propone che generalmente si indica come un “ragionare di pancia”, prendere una situazione di pancia, che  non è un vero e proprio ragionare di testa (ovvero particolarmente con i lobi frontali del nostro encefalo che presiedono all’ideazione, pianificazione e organizzazione dei comportamenti dove tutte le sensazioni inviateci vengono elaborate e “razionalizzate”), come non è nemmeno e non vuol dire prendersela di petto o di cuore, bensì, aldilà di queste definizioni per negazione che già danno un quadro dell’idea, questo ragionare di pancia assume il significato mutuato ed ereditato anche da antiche ancestrali conoscenze empiriche e mediche di “scegliere visceralmente e sostanzialmente” alcune azioni e comportamenti, ovvero prendere decisioni spontanee e inconsapevoli sentendo e provando sensazioni istintive, profonde e arcaiche, non razionali, ma finalizzate probabilmente all’immediato sostentamento e mantenimento dell’individuo.

Questa tesi è anche avvalorata da quanto affermato dalla Medicina Tradizionale Cinese, in cui l’organo/funzione Intestino Tenue, che fa parte della Loggia del Cuore (Fuoco) di cui rappresenta la parte yang, è addetto concettualmente alla scelta ed alla suddivisione delle sostanze introdotte col cibo che verranno assimilate e di ciò che verrà eliminato: da una parte il cibo, la materia, che una volta subiti i processi di lavorazione e “digestione” ( di scelta in tutti i sensi!), passerà al sangue che verrà trasportato col motore/pompa cardiaca a tutti i tessuti ed a tutto l’organismo per apportare nutrimento; e dall’altra quelle sostanze cibarie scartate dai processi procederanno verso il basso, verso l’intestino crasso per essere ulteriormente lavorate (assorbimento dell’acqua e assorbimento delle vitamine con la collaborazione dei batteri saprofiti) e poi degradate ed espulse come rifiuti che comunque rientreranno nel ciclo naturale della terra.

L’intestino viene opportunamente indicato  e considerato come seconda intelligenza, secondo cervello, e in questi ultimi anni recenti studi di neurogastroenterologia hanno dimostrato che il cervello enterico è una vera e propria entità, un sistema che ha una propria autonomia funzionale dal cervello encafalico per il fatto che anche nell’intestino si trovano innumerevoli terminazioni nervose e connessioni neuronali  che poi attraverso il sistema del nervo vago e del sistema neurovegetativo sono costantemente in contatto con il sistema nervoso centrale. Vi è una grande analogia tra intestino ed encefalo e tra le loro precipue funzioni: come l’intestino si alimenta di cibi che scioglie, spezza e scompone, trasformandoli in molecole più facilmente assimilabili per il consumo dell’organismo, cosi l’encefalo si  alimenta di dati che vengono raccolti, condensati ed elaborati per l’utilizzo dell’individuo in questione; anche l’intestino quindi è un secondo cervello funzionale alla Vita ed interconnesso e interdipendente con il sistema nervoso centrale, in grado anche di metabolizzare e registrare le ansie, le emozioni, e di metterle assieme a quelle già memorizzate nell’inconscio fornendo quindi risposte più o meno adatte dell’intero complesso biocibernetico dell’organismo vivente a seconda del suo stato complessivo del momento.

Questo cervello recepisce e sa riconoscere non soltanto i vari cibi adatti introdotti nella bocca, ma anche le sostanze dannose e tossiche, in questo caso, provocando pronte reazioni per eliminarle: il vomito, nel caso si riconoscano velocemente; accelerando la peristalsi e quindi altri fenomeni come per esempio la diarrea se il riconoscimento di queste sostanze avviene più tardi.

Concludendo, è chiaro che ogni circostanza emotiva, o assunzione di cibo non gradito (alla parte enterica ovviamente), o anche di medicinali (!), insomma di elementi non appropriati e vissuti negativamente (sempre dalla parte enterica ripeto), generano nel “cervello intestinale” delle risposte valide per ogni condizione provata nella vita quotidiana; tale struttura non è solo legata alle reazioni al cibo ingerito, ma può “pensare”, scegliere e prendere decisioni, sperimentando sensazioni autonome, con successive manifestazioni evidenti di risposte di disadattamento come le coliti, le ulcere, pesantezze e bruciori di stomaco vari etc., che sono disturbi e malattie causate da stress quotidianamente vissuti, incluse in primo luogo forti emozioni negative.

E’ qui, nell’addome e nei suoi organi che sin da bambini si manifestano le prime psico-somatizzazioni; è qui che si somatizzano i primi conflitti interiori tra il razionale e l’irrazionale-inconscio, conflitti che generano disturbi per reazioni della ricchissima parte immunologica presente sempre all’interno dell’intestino dove viene modificato il pH , il “terreno” con le sue risposte immunitarie e dove i batteri nostri amici son costretti per sopravvivere a spostarsi dalle aree loro assegnate dalla natura  e colonizzano altre aree non di loro competenza creando a loro volta mutamenti a catena sinchè non verranno risolti i conflitti di base della propria vita e verrà ripristinato il sano e reattivo “terreno” originario.

Per ultimo, ma non meno per importanza, c’è da notare che in natura dal punto di vista embriogenetico i primi tessuti che si formano e si sviluppano sono quelli dei foglietti germinativi ectoblastico, per il sistema nervoso, ed entoblastico per l’apparato digerente per cui lo stomaco, l’intestino e il sistema digerente nel suo complesso che sono alla base della vita, del suo sostentamento nutrizionale  e dello scambio principale che si ha con l’ambiente.

Ecco qui lo scopo del titolo principale delle pagine che riguardano i rapporti tra cibo, psiche ed emotività che saranno qui comprese e che verranno di seguito interrelate, anche se per l’indagine naturopatica vera e propria costituiscono una parte concernente aspetti non di competenza propria e marginalmente collegati.

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